Tutte le tipologie di elettrodi: posizionamento e ricambi

È di grande beneficio per i muscoli ed è adoperato per diversi scopi, trovando impiego nel campo medico, come terapia riabilitativa, ma anche in quello sportivo, per la preparazione atletica, ed in quello estetico, per il miglioramento del proprio aspetto.

Il riferimento è all’elettrostimolatore, un dispositivo che con impulsi a bassa frequenza è capace di stimolare elettricamente i predetti muscoli, producendo una contrazione affine a quella naturale del proprio sistema muscolare. E gli impulsi elettrici prodotti sono inviati ad un determinato numero di elettrodi, collocati sulla zona del corpo che si vuole trattare, sia essa data dalle ginocchia, ad esempio, o dall’addome, in base allo specifico obiettivo che l’utente di turno si prefigge di raggiungere.

Ma cosa sono, precisamente, gli elettrodi dell’elettrostimolatore? Che ruolo hanno? Condicio sine qua non perché l’apparecchio in esame assolva alla sua funzione sempre in modo corretto, essi sono i conduttori dell’apparecchio stesso, la sua parte integrante, come meglio illustreremo in questa sede.

Gli elettrodi e le diverse tipologie disponibili

Componente fondamentale dell’elettrostimolatore, gli elettrodi hanno il compito di trasmettere gli impulsi elettrici a un dato muscolo, rivelandosi per ciò stesso – come or ora anticipato – assolutamente indispensabili al funzionamento  dell’elettrostimolatore stesso. Sono due le tipologie di elettrodi offerti dal mercato: quelli autoadesivi e quelli pregellati. Quali sono le differenze? Analizziamole nel dettaglio.

Assai agevoli nell’applicazione, gli elettrodi autoadesivi assicurano una perfetta aderenza, e di conseguenza un buon esito della terapia di elettrostimolazione: è sufficiente infatti staccare la pellicola di protezione di cui sono forniti e posizionarli sulla pelle. Rappresentano una tipologia non solo molto semplice nell’uso, ma anche particolarmente efficace, proprio in virtù della predetta pellicola. L’unico “neo”, se così si può definire, è rappresentato dalla difficoltà di rimozione degli eventuali residui lasciati sulla cute, cosa che può favorire la scelta dell’altro modello di elettrodi, quelli pregellati.

Una nota va all’attacco degli elettrodi autoadesivi, che può essere a bottone o a clip, la cui unica differenza è da ravvisarsi solo nell’attacco. Il che lascia chiaramente intendere che essi saranno indicati solamente per quei determinati apparecchi che presentano la medesima caratteristica: va da sé, infatti, che un dispositivo con attacco a clip non è idoneo per un elettrodo con attacco a bottone, la qual cosa invita pertanto a valutare la relativa compatibilità in merito, prima di procedere all’acquisto.

Si caratterizzano invece per una superficie già gellata gli elettrodi pregellati, che aderiscono alla pelle in modo perfetto. Sia gli elettrodi autoadesivi che quelli pregellati, poi, si distinguono in monouso e riutilizzabili, da adoperare ovviamente una sola volta, i primi, e da poter utilizzare più volte, perché di maggiore durata, i secondi. Per quale tipologia optare? Dipende dalle esigenze personali, variabili da utente ad utente: se dell’elettrostimolatore si fa un uso discontinuo, allora la scelta più indicata è quella degli elettrodi monouso, se invece il proprio è un uso regolare, allora sarà preferibile veicolare l’acquisto verso quelli riutilizzabili.

Il corretto posizionamento

Di forma rettangolare, rotonda o quadrata, da scegliere a seconda dello specifico uso e dei bisogni individuali, gli elettrodi vanno collocati in modo corretto, ed il libretto di istruzioni a corredo dell’elettrostimolatore è di sicuro aiuto in tal senso, chiarendo quello che è il giusto posizionamento a seconda dell’area del corpo che si desidera trattare. E qualora ciò non fosse sufficientemente chiaro, o si avessero dubbi un proposito, immagini e video sono a disposizione online da parte delle marche di maggiore spicco. Anche il display dei dispositivi più innovativi si rivela di grande aiuto, facendo sì che l’immagine dell’elettrodo lampeggi sino al momento in cui lo stesso non sia stato sistemato adeguatamente.

Ma perché è così importante che gli elettrodi dell’elettrostimolatore siano posizionati adeguatamente? Innanzitutto per assicurare risultati soddisfacenti nonché per impedire che la stimolazione elettrica “convogli” in zone del corpo sbagliate, ma anche per scongiurare uno spostamento degli elettrodi stessi nel corso della seduta, o il loro staccarsi completamente. Ed infatti gli elettrodi andranno collocati solo una volta raggiunta quella posizione che non sarà più modificata durante tutto il trattamento. Detto ciò, essi elettrodi andranno sempre posizionati all’origine del muscolo o vicino all’inserzione, su una pelle pulita ed asciutta, rasata se possibile o con peli poco folti.

Una nota finale va agli elettrodi già “fissi” all’interno delle cinture addominali, adoperate laddove si intenda lavorare esclusivamente su questa specifica area del corpo.

La manutenzione e i ricambi

Per un corretto uso degli elettrodi dell’elettrostimolatore, ma anche per garantirne una maggiore durata, è bene affidarsi ad alcuni piccoli ma importanti suggerimenti. Tra questi, il primo vuole che detti elettrodi siano staccati nel modo giusto, ossia non tirando il cavo (onde evitare un’eventuale rottura), né toccando la zona il cui il conduttore è rivestito di gel (in quanto la durata di utilizzo diminuirebbe). Anche una conservazione appropriata contribuisce a rendere più longevi gli elettrodi, e, sul punto, si consiglia sempre di servirsi del sacchetto a ciò predisposto, cosicché polvere ed agenti atmosferici non alterino il regolare funzionamento. Quando non è necessario, infine, è opportuno evitare di attaccare e staccare gli elettrodi, perché il film autoadesivo di cui sono dotati si danneggerebbe, impedendone un uso per più volte.

Fermo restando questi preziosi accorgimenti, ovviamente arriverà il momento in cui gli elettrodi saranno da sostituire: una sensazione poco piacevole, lì dove l’elettrodo è posizionato, sarà il segnale di un iniziale deterioramento degli elettrodi stessi. Ma questi ultimi andranno sostituiti comunque in presenza di sporco o di gel non “al meglio”. Nel caso specifico degli elettrodi pregellati, infatti, si fa sul punto presente la possibilità di una loro “rigenerazione” – laddove manchi quell’originale aderenza alla pelle – attraverso l’utilizzo di gel a ciò destinato. Si suggerisce tuttavia al tempo stesso una sostituzione degli elettrodi quanto meno mensile, o alquanto assiduamente. Dove trovare, allora, i ricambi? Presso il produttore del proprio elettrostimolatore o eventuali distributori del prodotto: pur offrendo il mercato elettrodi universali, cioè indicati per qualsiasi brand di apparecchio, il consiglio è quello di optare per ricambi di elettrodi della stessa marca del dispositivo che si possiede. E ciò non solo per fattori “logistici”, ma anche ai fini delle garanzie future.

Creativa e fantasiosa, ma anche riflessiva e determinata. Laureata in Giurisprudenza “atipica”, seguo e coltivo i miei sogni e le mie effettive ambizioni, emersi con forza. Appassionata di scrittura e “curiosa” di ogni piccola grande novità tecnologica – così come  degli articoli di utilizzo quotidiano – fornisco agli utenti utili consigli in merito a prodotti che possono semplificare, migliorandola, la vita di tutti i giorni. Per un aiuto in quella che è la scelta più rispondente alle proprie esigenze.

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