Sono diversi i campi di applicazione, da quello medico, a quello sportivo, a quello estetico, così come i benefici ottenibili, che lo rendono largamente apprezzato ed utilizzato da più fette di utenza: disponibile in tanti modelli, sia per uso domestico che professionale, l’elettrostimolatore è un apparecchio che mediante impulsi elettrici a bassa frequenza, porta ad una contrazione muscolare in una o più aree del corpo, proprio come si verifica naturalmente, quando i nostri muscoli sono contratti da una corrente generata dal sistema nervoso centrale che arriva ai recettori dei muscoli.
Il dispositivo in esame, infatti, attua ciò in maniera “artificiale”, con un’unità centrale che invia i predetti impulsi elettici ad elettrodi – in numero compreso tra 2 e 8-10 – da posizionare su quella o quelle zone del corpo su cui si ha intenzione di lavorare (come braccia o addome, a titolo esemplificativo). Con maggiore precisione, l’elettrostimolatore è composto da un generatore di corrente fornito di apposito display, pulsanti, ed una o più vie di uscita per collegare gli elettrodi. Presenti solitamente sulla parte inferiore o su quella superiore dell’elettrostimolatore stesso, le precitate vie di uscita per l’emissione dell’impulso elettrico prendono il nome di canali, corrispondendo ai muscoli che si desiderano trattare. Ma quanti canali ha un elettrostimolatore? Scopriamolo insieme.
Canali dell’elettrostimolatore e loro numero
Si pongono come un elemento di tutto rispetto del dispositivo in esame, poiché in loro assenza non potrebbe verificarsi la trasmissione degli impulsi elettrici dal generatore agli elettrodi. Ed infatti, come or ora esposto, i canali costituiscono le vie di uscita dell’elettrostimolatore per l’emanazione dei precitati impulsi elettrici, e “combaciano”, in altri termini, con i muscoli che si ha intenzione di trattare, o, per meglio dire, con il diverso numero di muscoli con cui ci si andrà a “relazionare” : con due soli canali si potrà stimolare un solo gruppo muscolare, con quattro, invece, potranno essere stimolati in contemporanea due gruppi muscolari.
Varia infatti per lo più da 2 a 4 il numero di canali di cui è provvisto l’apparecchio oggetto di questa trattazione, laddove un numero superiore risulta di appannaggio dei soli modelli prettamente professionali. Qual è la differenza tra un elettrostimolatore a 2 canali ed uno a 4 canali? E per quale tipologia propendere? Prima di affrontare la tematica nel dettaglio – nel paragrafo che segue – anticipiamo in questa sede che ad ogni canale di uscita è da collegarsi l’elettrodo, che va collocato sul muscolo su cui si desidera lavorare, solitamente una coppia di elettrodi per ciascun canale. In alcuni casi è possibile procedere allo sdoppiamento di un singolo canale servendosi di cavetti sdoppiatori, tenendo però presente che in questa maniera non si possono sollecitare due differenti gruppi muscolari, bensì solo il muscolo da diversi lati: a ciascun canale di uscita, infatti, corrisponde un controllo relativo all’intensità dell’impulso, controllo da effettuarsi manualmente.
Elettrostimolatore a 2 o a 4 canali: per quale optare?
Abbiamo poc’anzi sottolineato come con un elettrostimolatore a 2 canali si possa stimolare una sola area muscolare, laddove invece con uno a 4 canali, in virtù della funzione 2+2, ne è possibile stimolare contemporaneamente due, ad esempio l’addome ed i bicipiti.
Per quale delle due tipologie di apparecchio optare? Verso quale delle due veicolare il proprio acquisto? La risposta è nelle esigenze personali, variabili da individuo ad individuo: se si intende utilizzare appieno il dispositivo, allora la scelta più conveniente è quella tesa ad un modello a 4 canali, che offre la possibilità di trattare in contemporanea due diversi gruppi muscolari. Cosa che invece non è possibile con un modello a 2 canali, in considerazione delle diverse frequenze da adoperare per i precitati diversi gruppi muscolari. Un elettrostimolatore a 4 canali, più innovativo dal punto di vista tecnologico, comporterà altresì – come si può facilmente immaginare – una spesa più elevata, che sarà tuttavia compensata dal risparmio di tempo che consente un apparecchio di tal tipo.
Costi e marche del settore
Una volta illustrate le differenze esistenti tra un elettrostimolatore a 2 canali ed uno a 4 canali, ci si chiede quali siano i rispettivi costi. Senza entrare specificamente nel dettaglio, mettiamo in evidenza che i prezzi dell’apparecchio in esame partono orientativamente da circa 30-40 Euro per quanto concerne la prima tipologia, per raggiungere importi anche ben superiori (e di molto, in presenza di modelli professionali) per quanto riguarda la seconda. Ovviamente detti prezzi subiscono oscillazioni, in un senso o nell’altro, in base a quelle che sono le caratteristiche complessivamente considerate dell’elettrostimolatore di riferimento: ciascun utente, sul punto, opererà la scelta che riterrà più aderente alle proprie necessità, con un occhio – come è giusto che sia – anche al budget di cui dispone.
E le marche del settore? Quali sono i nomi da valutare in sede di acquisto? Presto detto: Tesmed, Beurer, Compex, ma anche Panasonic, T-one Evo, Sanitas, sono alcuni nomi suggeriti al riguardo. Ed è sempre bene optare per brand conosciuti, che siano garanzia di affidabilità e di qualità dei prodotti offerti.