Possono essere svariate le motivazioni sottese all’utilizzo di un elettrostimolatore, un apparecchio che produce impulsi elettrici a bassa frequenza mediante una serie di elettrodi applicati sul corpo, in base a quella che è l’area che si desidera trattare. Dall’ambito riabilitativo – settore nel quale fu inizialmente adottato – con riferimento all’effetto antalgico ed antinfiammatorio ad esempio, a quello estetico, per il miglioramento della propria immagine, a quello sportivo, per l’allenamento atletico, sono infatti diversi i settori di intervento del dispositivo in esame, che lo rendono molto apprezzato e adoperato, e non esclusivamente da parte dei professionisti. Complice anche l’utilizzo agevole del dispositivo stesso, che richiede la scelta del gruppo muscolare su cui lavorare ed il relativo programma, l’applicazione dei precitati elettrodi al muscolo, e la regolazione dell’intensità degli impulsi elettrici, un aspetto, quest’ultimo, che consente di personalizzare il proprio elettrostimolatore. Attenzione, però, a farne un uso consapevole e rispettoso di ben specifiche linee di riferimento in tal senso. Uno dei campi in cui maggiormente l’apparecchio trova applicazione è quello sportivo, tematica che costituisce, nello specifico, l’oggetto della nostra trattazione: cosa si intende cioè con elettrostimolatore per la preparazione atletica? A quali fattori badare in sede di acquisto? Scopriamolo insieme.
I campi di utilizzo
Come or ora anticipato, il dispositivo in esame si caratterizza per la grande versatilità di utilizzo, essendo impiegato in più di un settore. E con specifico riguardo ai programmi adoperabili con il dispositivo stesso, mettiamo in evidenza come solitamente essi consistano in quelli relativi agli infortuni (programmi antalgici), all’estetica (rassodamento, lipolisi, drenaggio, tonificazione) e allo sport (riscaldamento, recupero, forza, forza resistente, forza esplosiva, resistenza aerobica, capillarizzazione, decontratturante).
Concentrandoci sul settore dello sport – oggetto della nostra trattazione – i principali utilizzi dell’elettrostimolatore si riscontrano infatti a livello della massimizzazione della forza e del miglioramento dell’elasticità e del tono muscolare, come pure nel riscaldamento di un muscolo prima di uno sforzo e nel recupero a seguito di un infortunio. Ma si individuano anche nel completamento della propria preparazione atletica. Il verbo “completare” non è stato usato a caso, perché l’elettrostimolatore non può sostituire un regolare allenamento, ma può solo supportarlo: aspetto, questo, che è bene sottolineare onde evitare dubbi ed incertezze in merito. Un costante allenamento, infatti, dà luogo ad effetti del tutto diversi da quelli ottenibili servendosi dell’apparecchio in oggetto, perché va ad incidere su gruppi di fibre differenti, attivando una contrazione volontaria del muscolo. Cosa che non si verifica con l’elettrostimolazione, in cui la contrazione prodotta dagli impulsi elettrici è involontaria.
Ecco dunque spiegato il motivo per il quale l’uso dell’elettrostimolazione per la preparazione atletica sia da intendersi come un sostegno, come un’integrazione, e non come sostituzione di un allenamento che deve avvenire nel senso “tradizionale” del termine: ciò non toglie, tuttavia, che il dispositivo possa essere di aiuto e beneficio, per riscaldare i muscoli prima dell’allenamento stesso, ad esempio, o per il successivo processo di defaticamento, e, in genere, per migliorare le proprie prestazioni atletiche. In merito a quest’ultimo punto, in particolare, adoperare un elettrostimolatore permetterà di “sfoggiare” muscoli più tonici, elastici, e “definiti”, come pure di rassodare ben determinare aree del proprio corpo. Con l’innegabile vantaggio di potersene servire nella tranquillità e comodità delle pareti domestiche.
La scelta del migliore elettrostimolatore per la preparazione atletica: i criteri-base
Abbiamo or ora sottolineato come l’elettrostimolazione possa rivelarsi un valido supporto ad un regolare allenamento, con il miglioramento del proprio tono muscolare e la maggiore elasticità e tonicità dei muscoli. Senza poi tralasciare il fatto che i muscoli stessi saranno meno soggetti ad eventuali lesioni o infortuni. Ma come scegliere il “migliore” elettrostimolatore per la preparazione atletica? A quali fattori prestare attenzione in sede di acquisto?
Premessa la necessità di un dispositivo che sia realizzato con materiali di buona qualità e fornito di elettrodi indicati per il tipo di lavoro che si intende svolgere (elettrodi che devono anch’essi essere di buona qualità, resistenti e duraturi nel tempo), senza dubbio fondamentale è la presenza, nel dispositivo stesso, di programmi specifici, consoni alle proprie esigenze. E si rimarca, in merito a quest’ultimo punto, che detti programmi riguardano essenzialmente la forza muscolare, lo sviluppo del tono muscolare, e la resistenza.
Importante è poi verificare, nell’ambito della struttura dell’elettrostimolatore, il numero di canali di cui l’apparecchio dispone (dove i canali costituiscono le vie di trasmissione degli impulsi elettrici), numero di canali che solitamente è compreso tra 2 e 4: si sottolinea, al riguardo, che con 2 canali è possibile intervenire su un unico gruppo muscolare, mentre con 4 si può agire contemporaneamente su due gruppi muscolari. Un aspetto, questo, di non poco rilievo, dal momento che un numero maggiore di canali consentirà una preparazione atletica ancor più efficace. Ed un altro aspetto che merita di essere sottolineato è quello che vede l’importanza di accertarsi che l’elettrostimolatore per la preparazione atletica possieda la funzione tramite cui poter regolare l’intensità degli impulsi elettrici, così da poterla adattare alle individuali necessità, diverse, come è facilmente intuibile, da utente ad utente.