Massimizzazione della forza, mantenimento della tonicità dei muscoli a seguito di un incidente, rassodamento e riduzione del grasso in determinate aree del corpo: sono solo alcuni degli utilizzi dell’elettrostimolatore, un dispositivo la cui finalità è quella di stimolare le contrazioni muscolari attraverso impulsi elettrici a bassa frequenza, inviati ad un certo numero di elettrodi da posizionarsi in quella o quelle parti del corpo su cui si desidera lavorare (come braccia, addome o glutei, a titolo esemplificativo). Ed importante, in merito, è la corretta applicazione degli elettrodi stessi, non solo per l’ottenimento di risultati soddisfacenti, ma anche per impedire che la stimolazione elettrica si “raccolga” in aree sbagliate.
Da qualche tempo l’uso del dispositivo in oggetto è diventato alquanto diffuso, non solo da parte di atleti professionisti, ma anche da parte di semplici utenti, il che spiega la necessità di servirsene in modo consapevole e rispettoso di ben precisi parametri. È fondamentale pertanto rivolgersi al proprio medico di fiducia o allenatore prima di cominciare qualsivoglia trattamento, laddove l’elettrostimolazione non sia eseguita da personale specializzato, come un fisiatra o un fisioterapista. Ma a cosa serve, nello specifico, un elettrostimolatore? Scopriamolo insieme in questa trattazione.
I diversi campi di applicazione
Come or ora anticipato, l’utilizzo dell’elettrostimolatore non è nocivo se adoperato in modo corretto ed affidandosi a determinate “linee-guida”: non attenersi scrupolosamente ai programmi del dispositivo comporta infatti il potenziale rischio di affaticare o indolenzire i muscoli, così come stimolare un dato muscolo, lasciando a riposo quello “attiguo” per un cospicuo periodo di tempo, è causa di squilibrio, con conseguenze anche serie su tutta la muscolatura.
Diversi sono i campi di applicazione e dunque le finalità d’uso dell’apparecchio, e variando quelli che sono i parametri della tipologia d’impulso, intensità, frequenza, durata, e latenza, sarà possibile veicolare la funzione dell’elettrostimolazione verso un determinato obiettivo. Importante è, difatti, prima di procedere alla scelta del dispositivo, individuare i trattamenti ai quali si è interessati – nonché il numero di persone che adopererà il dispositivo stesso – così da optare per il modello maggiormente consono alle proprie necessità.
Dai numerosi benefici – che illustreremo nel dettaglio nel corso dell’esposizione – l’elettrostimolazione nacque negli anni ’70 per essere da principio utilizzata nel settore riabilitativo e fisioterapico, allo scopo di migliorare il tono ed il trofismo muscolare in seguito ad un evento traumatico; con il passare del tempo il suo uso si è tuttavia esteso anche ad altri ambiti, e cioè a quello sportivo e a quello estetico, ove si adopera, rispettivamente, per potenziare il tono muscolare e completare la preparazione atletica, e per migliorare il proprio aspetto. Ma approfondiamo i diversi settori di intervento dell’elettrostimolatore, occupandocene, singolarmente, nei paragrafi che seguono.
Il settore medico
L’utilizzo dell’elettrostimolatore in campo medico manifesta i suoi benefici nella terapia del dolore e in riabilitazione, non solo a livello dell’effetto antalgico prodotto ma anche a livello dell’azione in profondità svolta dai farmaci (ionoforesi, tecnica elettroterapica che adopera la corrente continua per la somministrazione di un farmaco in via transcutanea). Vediamo più da vicino entrambi gli aspetti.
Con particolare riferimento alla terapia del dolore, l’elettrostimolatore presenta il vantaggio di agire in modo naturale sui processi biochimici dell’organismo, dimostrandosi di grande efficacia sia in presenza di eventi traumatici o lesioni transitorie, che di dolori di natura cronica, quali nevralgie o cervicalgie: sono numerosi, infatti, i trattamenti ed i programmi disponibili, tutti tesi alla limitazione del sintomo doloroso del paziente. La corrente adoperata in questo caso è la TENS (acronimo di Transcutaneous Electrical Nerve Stimulator), che agisce in modo diretto sui nervi sensori, bloccando la trasmissione degli impulsi dolorifici ed accrescendo il rilascio di endorfine, sostanze prodotte in modo naturale dall’organismo che provocano una diminuzione della sensazione di dolore.
Mal di schiena, artrite e dolori muscolari, tendiniti, ma anche interventi chirurgici o infortuni a cui è seguita l’immobilizzazione di un arto, o, ancora, sollecitazione di un muscolo denervato per scongiurarne la degenerazione, sono tutti casi in cui l’elettrostimolatore nel settore in oggetto trova impiego, senza che il suo utilizzo sia “riservato” agli atleti. E l’apparecchio risulta estremamente di ausilio anche per la rieducazione motoria, in presenza di muscoli con problemi di contrazioni.
Il settore sportivo
Quello sportivo è il settore nel quale l’elettrostimolatore risulta maggiormente utilizzato, per potenziare il tradizionale allenamento (è infatti di aiuto nella preparazione sportiva), ed ottenere muscoli resistenti, tonici ed elastici, nonché maggiormente definiti: il dispositivo in oggetto allena infatti il muscolo in modo intenso e senza alcuno sforzo cardiaco, limitando il più possibile gli affaticamenti dei tendini. La corrente applicata è la EMS (acronimo di Electro Muscle Stimulation), caratterizzata da una frequenza elevata proprio per lo sviluppo della massa muscolare. È importante però, sul punto, aprire una parentesi, sottolineando che detto dispositivo non è da intendersi come sostituzione dell’esercizio fisico, ma come sua integrazione, e cadrebbe in errore sicuro chi pensasse di raggiungere il massimo dei risultando avvalendosi della sola elettrostimolazione, tralasciando in toto l’attività sportiva.
Detto ciò, ampliamo il quadro degli aspetti positivi derivanti dall’uso dell’elettrostimolatore in campo sportivo evidenziandone i benefici non solo in merito alla massimizzazione della forza ed al completamento della preparazione atletica, ma anche per quanto concerne il recupero a seguito di un infortunio e il miglioramento dell’apprendimento motorio. Benefici ad ampio spettro, dunque, previsti sia per gli atleti amatoriali che per i professionisti, dediti ad un allenamento regolare, di almeno 4-5 giorni settimanali. Ed i programmi contemplati da un elettrostimolatore di questo tipo sono proprio ideati per aumentare la forza o agevolare il recupero a seguito di un’intensa attività fisica, come poc’anzi esposto. Diversi sono ovviamente gli apparecchi disponibili sul mercato, da quelli più economici, per un uso casalingo, a quelli professionali.
Completiamo la tematica in oggetto sottolineando quelli che sono alcuni dei muscoli soggetti a stimolazione: negli arti superiori, il deltoide o il bicipite brachiale, che si utilizzano, rispettivamente, negli sport in cui si fa grande uso delle braccia e nel nuoto o canottaggio, mentre, negli arti inferiori, il bicipite ed il quadricipite femorale, il quale ultimo, in particolare, è molto importante sia per il movimento che per la postura. Se si desidera lavorare sul tronco, infine, sono da citare – tra i muscoli “coinvolti” dall’elettrostimolazione in questo campo – il trapezio ed il gran pettorale, entrambi rilevanti in quegli sport che vedono adoperate le braccia in maniera piuttosto “corposa”.
Il settore estetico
Nel settore estetico l’apparecchio in esame è adoperato in modo specifico per la bellezza della persona, intervenendo nella tonificazione e definizione del muscolo, nelle attività di drenaggio, di rilassamento e di lipolisi.
Più nel dettaglio, l’elettrostimolatore – generalmente associato ad una fascia o cintura addominale – agisce a livello dell’adiposità concentrata in alcune zone del corpo, come fianchi e pancia, nonché delle rughe e smagliature, dovute alla perdita di elasticità e tono della pelle, combattendo altresì gli sgradevoli inestetismi causati dalla cellulite su braccia o glutei ad esempio. Ma sono anche altri i trattamenti realizzabili in questo campo: la tonificazione del corpo che ha subito un rilassamento a seguito di una dieta, o la riduzione della linea complessiva del corpo – in particolare se abbinata ad un allenamento in palestra – sono alcuni esempi. Importante è sottolineare che lo scopo principale dell’apparecchio in esame non è dato dal dimagrimento, ragion per cui sarebbe errato ritenere di eliminare un quantitativo cospicuo di calorie servendosi dell’apparecchio stesso: l’effetto liporiducente, come or ora esposto, è infatti circoscritto solo a determinati punti del corpo.
L’elettrostimolatore per gli anziani
Anche le persone di una certa età possono trarre giovamento dall’utilizzo del dispositivo oggetto di questa trattazione, e se si pensa alla “ratio” iniziale dell’elettrostimolazione – concepita come metodo fisioterapico e riabilitativo – ben se ne comprende il motivo. Un giovamento che si manifesta non solo nell’attutimento dei dolori provocati dall’invecchiamento, ma anche a livello della tonificazione: dopo una certa età, infatti, si tende ad avere comportamenti sempre più sedentari, con conseguente tendenza ad ingrassare, comportamenti sedentari che uniti, tra l’altro, ad una perdita di massa muscolare, possono causare disturbi e malattie degenerative. E sono anche altri i vantaggi per le persone anziane: l’elettrostimolatore accresce l’equilibrio e la capacità di coordinamento, così come migliora la stabilità nei movimenti, e, ancora, è di aiuto in caso di incontinenza, nelle forme sia lievi che più serie, con specifici programmi predisposti in tal senso.